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Chi redige il codice etico aziendale e quale figura ne garantisce l’applicazione?

Chi redige il codice etico aziendale e quale figura ne garantisce l'applicazione? | Qipo
30 Luglio 2025

In questo articolo si parla di…

  • Il processo di redazione del Codice Etico è collaborativo e coinvolge diverse figure aziendali: Il Management, con la sua autorità e visione strategica, guida la stesura. HR e consulenti specializzati contribuiscono con competenze specifiche per garantire coerenza e praticità delle linee guida. L’Ufficio Legale o Compliance verifica l’aderenza alle normative vigenti.
  • L’Organo di Vigilanza (OdV), previsto dal D.Lgs. 231/2001, è spesso il responsabile principale del controllo e della verifica dell’effettiva implementazione del Codice. L’HR ha un ruolo centrale nell’informare e formare i dipendenti, assicurando la comprensione e l’applicazione quotidiana delle linee guida etiche.
  • Un Codice Etico ben implementato attira talenti che condividono i valori aziendali, rafforza la fiducia dei clienti e crea relazioni solide con gli stakeholder, rappresentando un fattore di successo e differenziazione nel lungo termine.

La stesura di un Codice Etico coinvolge attori chiave come il Management, HR e consulenti specializzati, ma la sua effettiva applicazione dipende da un sistema di controllo continuo e rigoroso

Nella frenesia quotidiana del business, tra obiettivi da raggiungere e sfide da superare, ti sei mai fermato a riflettere su quali siano i valori alla base delle tue decisioni in azienda, soprattutto quando la rotta si fa incerta?

Non parliamo solo di leggi e regolamenti, ma di quel tessuto connettivo più profondo che definisce l’integrità e l’identità di un’organizzazione: il suo Codice Etico.

Lungi dall’essere una semplice formalità, questo documento è il manifesto dei valori che l’azienda sceglie di incarnare, la sua direttrice morale nel complesso scenario globale.

Ma chi ha il compito di scrivere questo codice? Chi traduce i principi astratti in linee guida concrete?

E, aspetto non meno importante, chi veste i panni del “guardiano”, assicurando che la retta via sia mantenuta da tutti, dal vertice alla base?

Preparati: stiamo per addentrarci nei luoghi in cui nasce e vive il Codice Etico, svelandoti i protagonisti e le strategie che ne garantiscono l’efficacia.

Leggi anche: Un esempio di codice etico aziendale: struttura, contenuti e modello pratico

Un processo collaborativo e strategico: la genesi del codice

La redazione di un Codice Etico non è, e non dovrebbe mai essere, l’opera di un singolo individuo isolato. Al contrario, è un processo collaborativo che coinvolge una pluralità di attori chiave all’interno dell’azienda.

Sebbene la normativa italiana non designi una figura specifica con questo incarico esclusivo, la prassi e la logica suggeriscono un coinvolgimento attivo del vertice aziendale.

Il Management, infatti, detiene non solo l’autorità necessaria, ma soprattutto la visione strategica e la profonda conoscenza dei valori fondanti che devono permeare il documento. Sono loro, i dirigenti senior, a tracciare la rotta, a definire l’orizzonte etico verso cui l’intera organizzazione deve tendere.

Tuttavia, il Management non agisce in solitaria. Questo delicato compito richiede una sinergia di competenze. È qui che entrano in campo figure essenziali come i professionisti delle Risorse Umane (HR), custodi della cultura aziendale e profondi conoscitori delle dinamiche interpersonali e gestionali.

Il loro contributo è determinante per assicurare che il Codice sia calato nella realtà operativa e risponda alle esigenze concrete di chi vive l’azienda ogni giorno, garantendo al contempo la conformità con lo Statuto dei Lavoratori, il CCNL e la normativa vigente.

Accanto a loro, opera l’Ufficio Legale e/o Compliance, il cui ruolo è insostituibile per vagliare la coerenza del Codice con l’ordinamento giuridico nazionale e internazionale, prevenendo potenziali conflitti normativi e assicurando che ogni disposizione sia solida e difendibile.

In molte realtà, specialmente quelle più strutturate o che affrontano sfide etiche particolarmente complesse, si ricorre anche al supporto di consulenti esterni specializzati in etica aziendale.

Questi professionisti portano una prospettiva oggettiva, metodologie consolidate e un bagaglio di esperienze che possono arricchire il processo, aiutando a identificare i valori fondamentali e a tradurli in linee guida chiare, pratiche e realmente applicabili.

Il processo di stesura, quindi, si articola tipicamente attraverso un’attenta analisi della struttura e della cultura organizzativa, una fase di discussione interna per cristallizzare i principi etici condivisi, e una consultazione degli stakeholder (interni ed esterni) per validare e rafforzare l’impegno collettivo. Solo al termine di questo percorso partecipato e ponderato, il Codice viene formalmente approvato e diventa parte integrante dell’identità aziendale.

Immagine rappresentativa sul codice etico aziendale | Qipo

Dalla carta alla realtà: la sfida della vigilanza e dell’applicazione

Ma redigere un Codice Etico impeccabile è solo il primo passaggio. La vera sfida risiede nel garantirne l’effettiva applicazione quotidiana, nel trasformare i principi enunciati in comportamenti.

Chi si assume questa responsabilità?

Anche qui, la risposta non è univoca, ma chiama in causa una struttura di controllo ben definita.

Spesso, viene istituito un Organo di Vigilanza (OdV), figura prevista anche dal D.Lgs. 231/2001 sulla responsabilità amministrativa degli enti, che ha il compito specifico di sorvegliare l’effettiva implementazione del Modello Organizzativo e, per estensione, del Codice Etico che ne è parte integrante. Tale organo, dotato di autonomia e indipendenza, verifica, monitora e riporta direttamente ai vertici aziendali.

Parallelamente, un ruolo attivo è svolto dai responsabili delle Risorse Umane. Come abbiamo visto, il loro coinvolgimento non si esaurisce nella fase di redazione. Spetta a loro, infatti, assicurare che ogni membro dell’organizzazione conosca approfonditamente il Codice Etico.

Ciò avviene attraverso iniziative mirate di informazione e formazione continua volte, oltre che a illustrare i contenuti, a radicare i principi etici nella cultura aziendale.

L’HR ha inoltre il compito fondamentale di chiarire le conseguenze delle violazioni, illustrando il sistema sanzionatorio previsto, che deve essere proporzionato e applicato con coerenza. La loro vigilanza si estende alla coerenza del Codice con altre policy aziendali, come quelle relative all’uso dei social media o alla gestione dei dati, assicurando un quadro normativo interno armonico e privo di contraddizioni.

In alcune strutture organizzative, figure come il Segretario Generale o suoi delegati possono assumere specifiche responsabilità nell’ambito della supervisione etica.

Indipendentemente dalla configurazione specifica, l’essenziale è che vi sia un presidio costante e autorevole.

L’applicazione del Codice viene garantita attraverso un monitoraggio periodico, spesso annuale, che valuta il livello di attuazione, raccoglie feedback, identifica eventuali aree di miglioramento e aggiorna il documento se necessario. Questo impegno costante è molto importante, sia per una questione di immagine e di adempimento formale, che per prevenire comportamenti illeciti, proteggendo l’azienda da pesanti sanzioni e costruendo un ambiente di lavoro basato sulla fiducia e sull’integrità.

Quattro impiegati in ufficio al computer sereni e contenti | Qipo

Il codice etico può assicurare un vantaggio competitivo?

Adottare e implementare seriamente un Codice Etico, sebbene formalmente volontario in molti aspetti (al di là degli obblighi legati al Modello 231), trascende la mera compliance.

Diventa un vero e proprio asset strategico. Comunica all’esterno e all’interno un impegno chiaro verso la responsabilità sociale, rafforza la reputazione del brand, attira e trattiene talenti che condividono gli stessi valori, e costruisce relazioni più solide e trasparenti con clienti, fornitori e l’intera comunità.

In un mercato sempre più attento alle questioni etiche, la tua integrità non è solo la cosa giusta da fare, è anche un potente fattore di differenziazione e successo a lungo termine. Questo percorso richiede visione, impegno e gli strumenti giusti per gestire la complessità.

Leggi anche: Come scrivere un codice etico aziendale efficace e coerente con i valori dell’impresa

Trasforma l’etica in azione grazie a Qipo

Abbiamo visto insieme chi redige i principi del Codice Etico e chi ne assicura la vitalità nel tessuto aziendale. È emerso chiaramente come questo si riveli un asset strategico che richiede collaborazione, vigilanza costante e strumenti efficaci. Dalla definizione dei ruoli alla formazione continua, dalla gestione delle segnalazioni al monitoraggio della conformità, ogni fase è cruciale per trasformare le parole in azioni concrete e misurabili.

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Chi redige il codice etico aziendale: Domande & Risposte

Chi redige il Codice Etico aziendale?

Il Codice Etico viene generalmente redatto attraverso un processo collaborativo che coinvolge il Management, i professionisti delle Risorse Umane (HR) e consulenti specializzati in etica aziendale. Il Management fornisce la visione strategica e definisce i valori fondanti, mentre l’HR contribuisce con la propria conoscenza della cultura aziendale e delle normative vigenti. In alcuni casi, vengono coinvolti anche consulenti esterni per garantire una prospettiva oggettiva e metodologie consolidate.

Chi garantisce l’applicazione del Codice Etico aziendale?

L’applicazione del Codice Etico è garantita da un Organo di Vigilanza (OdV), previsto dal D.Lgs. 231/2001, che supervisiona l’effettiva implementazione e verifica periodicamente il rispetto del Codice. Parallelamente, i responsabili delle Risorse Umane svolgono un ruolo fondamentale nell’assicurare la conoscenza e la comprensione del Codice da parte di tutti i membri dell’organizzazione attraverso iniziative di formazione e informazione continua.

Perché un Codice Etico rappresenta un vantaggio competitivo per l’azienda?

Adottare un Codice Etico non significa soltanto rispettare la normativa, ma anche costruire un asset strategico che rafforza la reputazione aziendale, attrae talenti che condividono gli stessi valori e consolida le relazioni con clienti, fornitori e comunità. Un Codice Etico ben implementato è un fattore chiave di differenziazione e successo a lungo termine.